Bandiera del Perù |
I primi rapporti tra Roma e il Perù risalgono quindi alla prima metà del XVI Secolo, periodo in cui la Spagna, potenza legatissima a Roma e al Papato, iniziò la conquista dell'Impero Inca, che comprendeva anche l'attuale Perù e la sua antichissima civiltà, di cui rimangono importanti resti archeologici.
I legami proseguirono grazie all'adesione di gran parte della popolazione peruviana al Cattolicesimo. Prova di rapporti tra Roma e il Perù è, nel XVII Secolo, la realizzazione da parte dello scultore Melchiorre Caffà di una statua raffigurante Santa Rosa da Lima, voluta da Papa Clemente IX Rospigliosi perché venisse inviata presso la Cattedrale di Santo Domingo a Lima, dove tuttora si trova.
Nel XIX Secolo il dominio spagnolo sul Perù iniziò a vacillare, e i cosiddetti Libertadores iniziarono una serie di guerre che portarono all'indipendenza degli stati sudamericani. L'indipendenza del Perù venne proclamata nel 1821 da Josè de San Martin e resa effettiva nel 1824 da Simon Bolivar: entrambe queste importanti figure per la storia del Perù e del Sudamerica in generale sono passati da Roma, che fu una tappa importante per le rispettive vicende.
L'eroe argentino José de San Martin passò a Roma dove visse nell'attuale Hotel Minerva, come ricorda una targa posta sulla sua facciata.
Il venezuelano Simon Bolivar fu a Roma nel 1805, e da lì presso Monte Sacro decise di compiere un importante giuramento, noto come El Juramiento, in cui si impegnò a liberare i popoli sudamericani dalla dominazione spagnola. I giuramento - che si ispirava a quello della Plebe Romana del V secolo avanti Cristo, avvenuto proprio presso il Monte Sacro - è molto importante nella vita di Bolivar, perché qui si impegnò a portare avanti la liberazione dei popoli sudamericani che mise in pratica tra il 1819 e il 1825. A Simon Bolivar sono dedicate due targhe in Piazza Monte Baldo ed una piazza presso Villa Borghese, dove è presente un monumento equestre del Liberatore. In passato la piazza a lui dedicata si trovava anch'essa a Monte Sacro, dove oggi è presente anche un obelisco in memoria di Bolivar.
Nel 1852 il Perù, da alcuni decenni divenuto indipendente, stabilì a Roma la propria missione diplomatica presso la Santa Sede, che andò ad insediarsi presso il Palazzo Mignanelli, in Piazza Mignanelli, guidata dal sacerdote ed educatore Bartolomé Herrera. Herrera è stato infatti ricordato in tale luogo nel 2002, quando venne posta una targa in sua memoria.
La comunità peruviana a Roma e in tutta l'Italia ebbe una crescita notevole alla fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 del XX Secolo, quando una forte crisi economica portò migliaia di persone, soprattutto donne, a trasferirsi in Italia in cerca di lavoro. Questa comunità si è saputa integrare e ha messo radici, e con il tempo queste donne - che spesso hanno trovato impiego come collaboratrici domestiche, infermiere o commesse - sono state raggiunte da fratelli, mariti e figli.
Attualmente (dati ISTAT 2016) a Roma ci sono circa 13mila cittadini peruviani, di cui il 38,9 per cento uomini.
L'integrazione di questa comunità ha portato alla nascita di una sviluppata imprenditoria da parte dei cittadini peruviani a Roma. Oggi nella Capitale sono presenti, ad esempio, molti ristoranti peruviani, tra cui La Gallina Capricciosa in Via Giuseppe Sacconi, El Norteno in Via del Castro Pretorio, Los Hijos del Sol in Via Cincinnato, La Fortaleza Inca in Via Romanello da Forlì, Lima Chicken in Via Flaminia, Inca Chicken in Via Palestro e la China Chola in Via Tuscolana, per citarne alcuni.
In Perù, nel distretto di La Libertad, esiste una città che si chiama Roma: non sappiamo se esista o meno un collegamento con gli storici rapporti esistenti tra Roma e il Perù.
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