La Lupa Capitolina conservata ai Musei Capitolini |
Il primo a festeggiarla a livelli particolarmente maestosi fu l'imperatore Claudio nel 47 dopo Cristo, in occasione dell'800esimo anniversario dalla fondazione di Roma, così come furono storici i festeggiamenti di cento anni dopo voluti da Antonino Pio e nel 248, in occasione dei mille anni dalla fondazione, sotto Filippo l'Arabo.
Le feste erano fatte soprattutto da sacrifici e spettacoli teatrali, ed ogni cento anni erano ancora più maestose dal momento che, in tale occasione, si tenevano i Ludi Saeculares.
In età imperiale, con la diffusione del Cristianesimo, la Chiesa scelse di festeggiare il 21 Aprile San Cesareo di Terracina, martire che secondo la tradizione era figlio di cittadini romani appartenenti alla Gens Iulia, da cui discendeva la dinastia imperiale romana e Santo tutelare degli Imperatori. Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente la memoria liturgica del Santo venne spostata all'1 Novembre.
Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente la festa del Natale di Roma si perse come celebrazione, ma la data della Fondazione di Roma rimase comunque scolpita nella storia e la sua importanza fu spesso recuperata, come ad esempio dagli umanisti.
Durante il Risorgimento, nella Repubblica Romana, nel 1849 alcuni liberali e garibaldini festeggiarono l'evento in un'ottica di "ri-fondazione" di Roma grazie all'azione della Repubblica Romana stessa.
Nel 1921 Benito Mussolini, che ancora non era a capo del governo italiano, proclamò il 21 Aprile festa ufficiale del Fascismo. Questa decisione venne vista dal leader comunista Antonio Gramsci come un tentativo di radicare e naturalizzare il fascismo all'interno della storia italiana, rivendicando le sue origini romane.
Mussolini continuò a dare molta importanza a questa festa, ad esempio quando nel marzo 1923 il Partito Nazionale Fascista si unì con l'Associazione Nazionalista Italiana, le due formazioni decisero di darne notizia attraverso una grande campagna di manifesti da tenere il 20 Aprile successivo, alla vigilia del Natale di Roma, a voler significare come tramite l'unificazione potesse avvenire la rinascita della "Romana grandezza".
Lo stesso anno, mentre Mussolini radicava sempre di più il proprio potere, venne abolita la Festa dei Lavoratori del Primo Maggio. Si decise che per festeggiare il lavoro ci sarebbe stata la festa del Natale di Roma del 21 Aprile, che fu dunque celebrata dal 1924 come Natale di Roma-Festa del Lavoro.
Nel 1945 la Festa dei Lavoratori tornò ad essere il Primo Maggio, e il Natale di Roma rimase una festa circoscritta alla città di Roma.
Oggi, ogni anno, si tengono rievocazioni storiche ed eventi di vario tipo a Roma, a partire da una grande sfilata in costume organizzata ogni anno dal Gruppo Storico Romano (qui le immagini di quella del 2014).
Nessun commento:
Posta un commento
Info sulla Privacy