Un carnacciaro in un'incisione di Bartolomeo Pinelli |
La carnaccia era spesso costituita da polmone, trippa ed interiora, che il carnacciaro distribuiva lessate e tagliuzzate.
Più che una vera e propria vendita di carne, quella del carnacciaro era una distribuzione di carne che veniva retribuita dalle mance dei proprietari degli animali. Capitava di frequente che ci fosse qualche gatto randagio che mangiava la carnaccia senza che nessuno avesse pagato per lui. In altri casi, la distribuzione della carne avveniva come una vera e propria vendita.
Il carnacciaro, diversamente da molti altri mestieri ambulanti, non gridava un proprio motto per richiamare l'attenzione, anche perché spesso girava nelle prime ore della mattina. Si limitava a fischiettare attirando così l'attenzione dei gatti.
Con il passare del tempo, la figura del carnacciaro è venuta meno, venendo sostituita soprattutto dalla gattara, figura generalmente femminile nell'immaginario collettivo, ovvero una pia donna che porta cibo ai gatti delle colonie feline e di altri luoghi in giro per Roma.
Interessante ed istruttivo conoscere antiche usanze
RispondiEliminaArticolo bellissimo. L'ho postato su Memorie di Roma. Bravissimo
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