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Vicolo del Cefalo


Vicolo del Cefalo si trova nel Rione Ponte, compreso tra Via Giulia e Lungotevere dei Sangallo. Il nome di questa strada che costeggia Palazzo Sacchetti non ha nulla a che vedere con il pesce di nome cefalo: essa, infatti, è una correzione popolare del nome "Cevoli", o "Ceoli" o "Ceuli", ovvero la famiglia pisana che per un certo periodo fu proprietaria del vicino palazzo.
Nel 1574, infatti, il banchiere Tiberio Ceuli acquistò il Palazzo Sacchetti, opera del Sangallo. Questa stradina, che prima dei lungotevere arrivava al Fiume, in precedenza si era chiamata Vicolo della Catena o Vicolo delle Catene, per via delle catene che limitavano l'accesso al Palazzo Sacchetti.
In precedenza, nel 1508, sarebbe dovuto sorgere proprio tra questo vicolo e Via del Gonfalone, affacciandosi su Via Giulia, il Palazzo dei Tribunali, progettato da Donato Bramante.
Nel vicolo è inoltre presente un'Edicola Sacra.
Su Via Giulia, ma proprio all'angolo con Vicolo del Cefalo, è poi presente la Fontana del Putto, opera cinquecentesca che attualmente giace in uno stato di abbandono.
Con la realizzazione dei lungotevere alla fine del XIX Secolo, l'aspetto della strada cambiò in parte volto, immettendosi così sulla nuova arteria.
Il nome insolito di Vicolo del Cefalo, che come abbiamo visto nulla ha a che vedere con l'omonimo pesce, ha evidentemente incuriosito numerose persone al punto che è una delle poche strade di Roma che vede spiegata nella sua stessa targa l'etimologia del nome. La scelta di inserire questa didascalia nella targa è avvenuta per volontà del Comune di Roma nel 1951 e fu deliberata dal Consiglio Comunale.


Come abbiamo detto, il vicolo non ha nulla a che vedere con il pesce comunemente noto come "cefalo". Questa specie ittica, nota anche con il nome di muggine e con il nome scientifico di Mugil cephalus (Linnaeus 1758) è diffusa in Europa soprattutto nel Golfo di Biscaglia, dunque nell'Oceano Atlantico, mentre in Italia è diffuso soprattutto in Sardegna e in Toscana ed usato dal punto di vista alimentare principalmente per la bottarga di muggine. Come vediamo, è molto difficile pensare che il cefalo potesse abitare il Tevere al punto da dare nome ad un vicolo che - prima della costruzione dei Lungotevere - si affacciava sul Fiume.

Un cefalo (o muggine), che nulla ha a che vedere con il nome del vicolo

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