Subito dopo l'annessione di Roma al Regno d'Italia si iniziò a lavorare per la realizzazione di un nuovo quartiere presso il Castro Pretorio, il Quartiere Macao, fu così che nacque il primo insediamento destinato alla nobiltà e all'alta borghesia che si erano trasferite a Roma per incarichi politici o a seguito della Corte Reale. Mentre il Quartiere Esquilino, anch'esso in costruzione, era destinato ai ceti impiegatizi e medio borghesi.
Piazza dell'Indipendenza nella pianta del Marrè del 1876 |
Il nuovo quartiere andava realizzato attorno ad una piazza che avrebbe dovuto funzionare da centro urbanistico della nuova zona.
Nel 1872 si decise di dare a questa piazza il nome di Piazza dell'Indipendenza, nell'ambito di una scelta toponomastica che prevedeva di ricordare battaglie ed episodi legati alle Guerre dell'Indipendenza Italiana.
La piazza andò a sorgere grosso modo dove nell'Antica Roma sorgeva il Campus Scelleratus, il luogo dove erano sepolte vive le Vestali che violavano i loro voti, sui terreni dell'ex Villa Olgiati, appartenuta alla Compagnia di Gesù.
Incisione del 1876 con il villino Servadio, poi della Somaglia, al centro, e il villino de Renzis, a destra |
Inizialmente la piazza fu caratterizzata da alcuni eleganti villini, così come l'intero quartiere fu occupato da questa tipologia abitativa, che purtroppo oggi in parte si è persa per le successive sostituzioni edilizie.
Il primo villino costruito fu quello per Giacomo Servadio, nel 1872, che dall'altro lato della piazza erigeva anche un palazzo, accanto al villino Servadio sorgeva il villino del Barone de Renzis.
Nel 1873 fu realizzato il villino Centurini, e nel 1875 il contiguo villino Monteverde.
Negli anni Ottanta dell'Ottocento vennero costruiti anche dei palazzetti con dimensioni leggermente maggiori, che si affacciavano sulla piazza, come il grande palazzo di tre piani per il Senatore Giacomo Astengo e il palazzo Cocchi, dall'altro lato della strada.
Piazza dell'Indipendenza con palazzo Cocchi, a sinistra e palazzo Astengo, al centro e i villini Centurini e Monteverde, a destra |
Parata organizzata per le nozze di Vittorio Emanuele ed Elena di Montenegro, 1896 |
Nel 1924 venne bandito un concorso per realizzare una fontana al centro della piazza. A vincere risultò il progetto di Gaetano Rapisardi ed Arturo Dazzi, seguito dalla Fontana dei Fiumi d'Italia di Pietro Lombardi. Nessuna fontana venne tuttavia costruita al centro della piazza, invece fu realizzato un ampio giardino nel 1926.
Piazza Indipendenza negli anni Trenta |
Nel 1937 l'architetto Costantino Costantini costruì qui il Palazzo dei Marescialli, per ospitare gli insigniti del titolo di Maresciallo d'Italia, oggi sede del Consiglio Superiore della Magistratura. Per realizzarli venne ristrutturato il Palazzo Astengo e inglobata in parte la Palazzina Castelnuovo, situata in Via San Martino della Battaglia.
L'angolo settentrionale della piazza con il Palazzo dei Marescialli |
Negli anni Cinquanta continuarono numerosi interventi sulla piazza che ne cambiarono l'aspetto trasformandola da uno spazio di villini signorili a una piazza ricca di edifici per servizi. Nel 1952 Tito De Micheli e Mario De Renzi costruirono il Palazzo dell'YMCA, e tra il 1952 ed il 1957 venne realizzato il grande Palazzo della Federconsorzi, opera di Tito De Micheli, Aldo Della Rocca, Ignazio Guidi, Enrico Lenti e Giulio Sterbini, al posto del villino della Somaglia.
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