L'8 Novembre gli Stati Uniti sono chiamati a scegliere il proprio presidente. La scelta ricade tra diversi candidati, primi tra tutti la democratica Hillary Clinton, ex senatrice dello stato di New York ed ex segretario di Stato, e il repubblicano Donald Trump, imprenditore e uomo d'affari anche lui di New York. Oltre a loro, anche alcuni candidati minori, come il libertario Gary Johnson, ex governatore del New Mexico, il medico Jill Stein per i Verdi, l'ex agente CIA Evan McMullin che corre da indipendente, Rocky De La Fuente per il Reform Party, Darrell Castle del Constitution Party e Gloria La Riva del Partito Socialista, solo per citarne alcuni, ma la scheda elettorale sarà in realtà ancora più piena.
A Roma è presente una folta e radicata comunità di cittadini degli Stati Uniti, che conta 2mila residenti (dati ISTAT), ai quali si aggiungono una grande quantità di turisti che il comune stima come 50mila al mese. Si tratta di persone che hanno diritto di voto negli Stati Uniti e che, o l'8 novembre nella loro patria o prima attraverso il meccanismo dei voti anticipati, sceglieranno o hanno già scelto il presidente degli Stati Uniti.
Per questa ragione abbiamo provato a raccontare come voteranno gli americani di Roma, parlando qua e là con tutti gli americani che abbiamo avuto modo di incontrare nel periodo della campagna elettorale.
Attenzione: ovviamente i dati che emergono non hanno alcun valore statistico. Si tratta di persone incontrate casualmente, che siano studenti della John Cabot University o turisti, e come tali non rappresentano un campione di alcun tipo.
Sicuramente va detta una cosa: l'americano all'estero è spesso e volentieri un laureato (o uno studente), in genere più ricco della media della popolazione. Categorie che, stando ai sondaggi, votano più facilmente per Hillary Clinton. Non c'è dunque da stupirsi se il risultato tra gli statunitensi incontrati casualmente a Roma sia nettamente a favore della candidata democratica.
E' sufficiente un giro a Trastevere, il rione dove si trovano le due principali sedi della John Cabot University, per incontrare numerosi studenti. La maggior parte di loro sono donne (secondo i sondaggi Hillary Clinton gode di un forte vantaggio in questa categoria), sono tutti sotto i 30 anni e vengono in gran parte da stati storicamente democratici come New York, Delaware, California e dalle zone più "liberal" della Pennsylvania. In questa cornice, è abbastanza chiaro che si trovi una schiacciante maggioranza di elettori di Hillary Clinton. Anzi, non si trova neanche un elettore di Donald Trump. "Conosco elettori di terzi partiti, ma non di Donald Trump all' università", racconta una ragazza che viene dalla Pennsylvania. In effetti, si trovano due ragazzi che dichiarano di preferire Gary Johnson, uno indeciso tra Jill Stein e Gloria La Riva, e qualche indeciso. Ma nessuno si dichiara pro Trump. Certo, non sembra esserci molto entusiasmo intorno a Hillary Clinton. La maggior parte, quando gli si chiede il perché della loro scelta, preferiscono enfatizzare le ragioni per cui non amano Donald Trump. Spesso, aggiungono che avrebbero preferito il candidato sconfitto alle primarie democratiche, Bernie Sanders.
Per trovare elettori di Trump bisogna lasciare però la zona della John Cabot ed il mondo degli studenti, ed avvicinarsi a quello dei turisti. Nella zona di San Pietro e del Vaticano gli americani non mancano, e raccontano per chi votano. Qui l'età media è più alta, e la maggior parte sono invece per Donald Trump. Si trovano anche persone provenienti da stati del sud come la Louisiana, ed anche un democratico deluso da Obama che dichiara che probabilmente voterà Trump. Due tipi di elettorato dunque completamente diverso, una che - stando ai ragazzi sentiti - si dichiara compattamente elettrice dei democratici, l'altra con una maggioranza di repubblicani.
Sostanzialmente, avendo sentito in tutto oltre venti persone, possiamo dire che tra gli studenti dell'università americana John Cabot abbiamo riscontrato oltre l'80 per cento di elettori per Hillary Clinton, seguita da Jill Stein e Gary Johnson appaiati intorno al 10 per cento a testa.
Tra i turisti, invece, Donald Trump è in testa con oltre il 60 per cento dei consensi, mentre il rimanente dei voti è per la Clinton.
AGGIORNAMENTO
L'8 Novembre Donald Trump ha vinto le elezioni ed è stato eletto presidente. Abbiamo realizzato una mappa del voto, contea per contea, per rendere più completo (ed aggiornato) questo articolo.
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