Il Mausoleo Ossario Garibaldino si trova in Via Garibaldi, nella parte del Rione Trastevere che si estende sul Gianicolo.
La necessità di raccogliere i diversi volontari garibaldini morti nei moti e nelle battaglie per unificare l'Italia nacque negli anni Settanta del XIX Secolo, quando in tutto il paese iniziarono a essere promossi i primi ossari commemorativi delle battaglie. Nel caso del Gianicolo, furono proprio Giuseppe Garibaldi ed il figlio Menotti a farsi promotori di una legge per raccogliere sul colle i resti dei caduti.
Tuttavia, individuare le salme dei garibaldini non era cosa semplice: molti giacevano tumulati nei cimiteri o vicino ai luoghi di battaglia. Fu per questo inizialmente realizzato solo un piccolo cimitero in attesa di terminare la lunga opera di ricerca.
La difficoltà di rintracciare i caduti rallentò non poco la realizzazione di un grande ossario, ma quest'idea venne ripresa negli anni Trenta del Novecento, promossa da Ezio Garibaldi, nipote di Giuseppe Garibaldi ed all'epoca a capo della Società dei Reduci Patrie Battaglie.
La batteria del Colle del Pino, ultimo baluardo assieme a Villa Spada |
Il governo approvò la proposta di Ezio Garibaldi di realizzare il mausoleo nella zona del Gianicolo conosciuta come Colle del Pino, dove era posta una batteria di artiglieria, e si era svolta la parte finale della battaglia, il 30 giugno 1849.
Dopo aver accettato di sostenerne i costi la Società affidò l'incarico per la costruzione del monumento al socio architetto Giovanni Jacobucci.
Il mausoleo venne inaugurato il 3 Novembre del 1941 da Benito Mussolini dopo due anni di lavori.
È costituito da un grande quadriportico in travertino con tre archi per ogni lato, posto su una scalinata al centro di un'area recintata. Sull'attico vi è la scritta AI CADUTI PER ROMA, mentre lateralmente il motto ROMA O MORTE.
Nel mezzo del quadriportico si trova una grande ara, realizzata in granito rosso proveniente da Baveno, in cui sono raffigurate insegne dell'Antica Roma con la lupa capitolina e l'aquila imperiale, affiancate da gladii, l'ara è sormontata da teste di leone.
La facciata posteriore con l'ingresso al Sacrario |
Agli angoli del Mausoleo si trovano quattro piedistalli in travertino su cui sono posti altrettanti bracieri in bronzo. Sui piedistalli sono scritte le battaglie combattute per liberare Roma: 1849 Vascello, San Pancrazio, Palestrina, Velletri, Monti Parioli, Villa Spada; 1862 Aspromonte; 1867 Monte Rotondo, Mentana, Villa Glori, Casa Ajani; 1870 Porta Pia, San Pancrazio.
Nel Sacrario, posto al livello interrato, sono presenti 36 loculi in cui sono ricordati i nomi di 1600 caduti, la volta è rivestita di mosaici d'oro, mentre al centro è presente un grande pilastro circolare
buona sera,
RispondiEliminaho un vago ricordo di questo monumento, mi sembra ci siano anche i nomi dei garibaldini. E' giusto? nel caso lo fosse è possibile avere la lista? Grazie