Il Parco degli Acquedotti è un parco del Quartiere Appio-Claudio, situato tra la Circonvallazione Tuscolana, Via Lemonia e la ferrovia Roma-Napoli.
Si tratta di una zona di Agro Romano in cui sono presenti numerosi resti di diversi acquedotti, risalenti sia all'Antica Roma che allo Stato Pontificio, tra cui l'Acquedotto Claudio, l'Anio Vetus, l'Anio Novus, l'Acqua Marcia, l'Acqua Iulia, l'Acqua Felice e l'Acqua Tepula.
Questo suo carattere suggestivo lo rende da molti secoli meta di scampagnate e gite fuori porta, e ci permette di immaginare come era l'Agro Romano in direzione dei Colli Albani prima dell'urbanizzazione lungo la Via Appia Nuova e la Via Tuscolana, con veduta a perdita d'occhio fino ai Castelli Romani.
In questa zona, nel 539 il Re dei Goti, Vitige, si accampò usando proprio alcuni acquedotti come confini del proprio campo, tanto che la zona specifica fu detta "Campo Barbarico".
Nell'area sono inoltre presenti diversi edifici di interesse storico, come la Villa delle Vignacce, appartenuta forse a Quinto Servilio Pudente, senatore Romano del II Secolo dopo Cristo, la Villa dei Sette Bassi, appartenuta probabilmente al console Settimio Basso, e la Tomba di Cento Scalini.
Vi sono poi edifici successivi, come la medievale Torre del Fiscale, il Casale di Roma Vecchia, risalente anch'esso al Medioevo, e l'Ottocentesco Casale del Sellarello, una casa cantoniera del 1862.
Nel 1122 Papa Callisto II ha inoltre realizzato in quest'area la Marrana dell'Acqua Mariana, un canale artificiale che arrivava a Roma.
L'area in una mappa dei primi dell'Ottocento |
Per secoli l'area fu dunque pieno Agro Romano, in gran parte compresa nella Tenuta di Roma Vecchia, appartenente alla famiglia Torlonia.
Soltanto nel 1965 il Piano Regolatore non la destinò a verde pubblico.
Per anni il Comune si impegnò a destinare l'area a tale funzione, sgomberandola dalle numerose baracche che vi erano state edificate.
Solo nel 1986, tuttavia, l'area del Parco degli Acquedotti venne inserita nel Parco Regionale dell'Appia Antica, e nel 1992 l'area, ormai adibita ufficialmente a verde pubblico, venne ufficialmente denominata dal Comune di Roma come Parco degli Acquedotti.
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