Palazzo Besi domina Piazza dell'Esquilino |
Piazza dell' Esquilino nel 1875, sulla destra le case che saranno abbattute per allargare la piazza su cui sorgerà palazzo Besi |
La
piazza nel 1870 si trovava ancora nelle sembianze datele da Sisto V nel 1587:
una grande scalinata sormontata dal piccolo obelisco proveniente dal Mausoleo
d’Augusto posto in asse con l’abside di Santa Maria Maggiore e un’olmata che
arrivava fino a via del Bambin Gesù. Il tracciato della nuova Via Cavour, che
partiva dalla Stazione Termini e giungeva proprio, nel primo tratto, in Piazzadell’Esquilino, comportò ben presto grandi cambiamenti: il 6 luglio 1872 la
Giunta Municipale approvò l’esproprio dei terreni appartenenti ai Massimo, il
residuo della Villa Montalto, attorno a S. Maria Maggiore per consentire la
costruzione di Via Cavour e il diradamento di piazza dell’Esquilino in attuazione
della convenzione stipulata nel 1871 con la Compagnia Commerciale Italiana e la
Banca Italiana di Costruzione di Genova che prevedeva la lottizzazione
dell’Esquilino. I primi palazzi sulla piazza furono infatti costruiti nel
1873 ai numeri civici 5 e 9, sui terreni della villa Montalto, mentre sul
versante che dava verso la Suburra furono previste le demolizioni degli edifici
che prospettavano sulla piazza per arretrare il fronte su strada ed allinearlo
con quello degli edifici posti su via Liberiana.
L’attuazione
delle demolizioni e l’estensione dei Via Cavour nel suo secondo tronco
attraverso il rione Monti fu realizzata proprio tra il 1885 e il 1887 grazie
all’edificazione di palazzo Besi.
Carnevale
edificò un maestoso edificio nelle forme neorinascimentali della tradizione romana
il cui ingresso è situato in Piazza dell’Esquilino n. 29.
La
facciata molto riccamente decorata rimanda allo stile che Sangallo e Michelangelo
seppero sperimentare nel cortile di Palazzo Farnese. Vi è infatti una ripresa del
motivo dell’arco su semicolonna, di Sangallo, ispiratosi al Teatro
Marcello, che incornicia una finestra architravata, aggiunta da Michelangelo, che
si trova nei primi due piani di palazzo Besi e si ripete con leggere
varianti nel terzo e quarto piano.
Il cortile di palazzo Farnese cui Carnevale si è ispirato soprattutto nell'architettura del piano nobile in cui il portico inquadra delle finestre architravate |
L'avancorpo sinistro |
Tre
lievi avancorpi movimentano il fronte sulla piazza: due in corrispondenza degli
angoli del palazzo e uno centrale in cui si apre il portone d’ingresso. Ogni
avancorpo ospita al piano nobile un arco su piedritto ionico affiancato da una
semicolonna con capitello corinzio e da una parasta corinzia, che per il primo
piano incornicia una porta finestra a edicola corinzia con timpano ricurvo e
balcone a balaustri, per il secondo inquadra una finestra del mezzanino. Negli
ultimi due piani quattro paraste con capitello composito accolgono un arco su
piedritto corinzio con una finestra con timpano su mensola e superiormente un
mezzanino; nei due corpi laterali sono presenti due particolari file di
finestrelle rotonde tra ciascuna semicolonna e lesena.
Il maestoso corpo centrale |
Il corpo centrale spicca
per la maggiore monumentalità poichè ospita il portone d'accesso costituito da
un grande arco a tutto sesto raccordato
al cornicione da una voluta, al piano nobile vi sono semicolonne ioniche al
posto dei piedritti ed è incorniciato da un grande timpano decorato con due
cornucopie e uno stemma; anche il secondo ordine presenta un arco su
semicolonne corinzie affiancate da piedritti quasi a formare una serliana.
La facciata compresa tra gli avancorpi presenta un motivo ad arcate che incorniciano finestre |
Il pian
terreno è ricoperto a bugnato liscio mentre è rustico solo negli avancorpi, il
mezzanino è caratterizzato da finestre con arco a tutto sesto decorate con
clipei, un cornicione aggettante, su cui poggiano i basamenti delle semicolonne
e le balaustre, separa il piano terra dal piano nobile. Il resto della facciata
è costituito da due fronti inquadrati dagli avancorpi caratterizzati ciascuno
da tre archi su semicolonne con capitelli ionici al primo ordine e corinzi al
secondo, decorati con clipei, le finestre hanno le stesse caratteristiche di
quelle degli avancorpi.
Un
grande cornicione, sempre derivato dal cortile di palazzo Farnese ma più
spoglio di quello Michelangelesco, costituito da grandi modiglioni stretti e serrati fra loro che sostengono la corona modanata e la sima.
Il prospetto su via Cavour |
La facciata su Via di Santa Maria Maggiore è più semplice |
L'ingresso di palazzo Besi |
Carnevale nella progettazione di palazzo Besi pur rimanendo fedele alla tradizione rinascimentale e all’applicazione puntuale dei modelli cinquecenteschi rivela una forza plastica ed espressiva ben al di sopra di quello che fecero molti suoi contemporanei e riesce a creare degli edifici che per qualità e fattura non rimangono in secondo piano rispetto alla grande architettura del passato ma si pongono in dialogo e addirittura in competizione con quest’ultima, si pensi alla vicinanza della Basilica di Santa Maria Maggiore nel caso del palazzo.
A cosa si deve il nome "Besi"? Era forse una famiglia nobile?
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