Il Borghetto Latino sorgeva lungo la Via Latina, nel Parco della Caffarella all'altezza di Via Mondaini, Via dei Cessati Spiriti e Via di Vigna Fabbri, nel Quartiere Appio-Latino.
Il borghetto, formato da numerose baracche, sorse nell'area durante gli anni Trenta, quando il centro di Roma fu in parte ridisegnato dagli sventramenti che portarono alla costruzione di nuove strade e lasciarono numerosi abitanti senza casa, portandoli a trasferirsi nelle borgate di nuova costruzione e talvolta in baracche improvvisate che andarono a formare numerosi borghetti, come il Borghetto Latino.
Il borghetto era sviluppato in un'area ricca di rovine Romane, tra le case del Quartiere Appio-Latino e la vasta distesa del Parco della Caffarella. Questo faceva sì che la vita quotidiana degli abitanti del Borghetto fosse molto legata alle rovine dell'Antica Roma: le donne stendevano i panni sulle rovine e i bambini ci giocavano a pallone.
Gli insediamenti spontanei al Borghetto Latino e nei dintorni in una mappa realizzata dal Comune di Roma nell'ambito di uno studio del 1957 sugli alloggi spontanei e precari |
Nel 1969 gli abitanti del Borghetto, esasperati, dettero alle fiamme alcune baracche per protesta. Negli anni successivi il borghetto iniziò a spopolarsi e fu demolito definitivamente nel 1981.
Il toponimo Borghetto di Via Latina, invece, ha continuato a resistere ben oltre la fine del Borghetto Latino, ed è stato abolito formalmente nel 2014.
Oggi, nell'area del Borghetto Latino, sono ancora visibili i resti delle mura e delle pavimentazioni di alcune delle baracche che vi sorgevano.
Nell'area un tempo occupata dal Borghetto Latino oggi è una parte del vasto Parco della Caffarella. Sempre nell'area, tra le altre cose, sorge il monumento a Lorenzo Cuneo.
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