Targa in memoria di Mario Fioretti
La targa in questione si trova in Piazza di Spagna, nel Rione Campo Marzio, e ricorda Mario Fioretti (Roma 1912 - Roma 1943), magistrato antifascista aderente al Partito Socialista Italiano che qui fu ucciso il 4 Dicembre 1943 per mano di un membro dell Guardia Nazionale Repubblicana.
La targa è stata qui posta in una data non specificata dal Partito Socialista Italiano.
Targa in memoria di Juliusz Slowacki
La targa in questione si trova in Via del Babuino, nel Rione Campo Marzio, e ricorda il poeta romantico Polacco Juliusz Slowacki (Kremenec 1809 - Parigi 1849), che presso questa casa soggiornò nel 1836.
La targa è stata qui posta da "Polacchi e Italiani" in occasione del 150esimo anniversario della nascita del Poeta, quindi nel 1959.
Borghetto Prenestino
Il Borghetto Prenestino si trovava nell'area compresa tra la Via Prenestina, da cui prendeva il nome, e la Stazione Prenestina, nel Quartiere Collatino.
Le origini del borghetto risalgono al 1928, quando alcune persone rimaste senza casa durante i primi sventramenti del centro si trasferì nella zona in alloggi di fortuna. Tuttavia, il periodo di maggior crescita del borghetto risale agli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale, quando numerose persone rimaste senza casa e altre provenienti da altre regioni d'Italia si radunarono in questa zona e vi costruirono alcune baracche.
L'area in questione aveva ricevuto, nel 1939, una parziale organizzazione stradale nell'ambito dell'organizzazione di quella che era definita all'epoca "Borgata Prenestina", l'area al confine tra il Quartiere Prenestino-Labicano ed il Quartiere Collatino.
Il Borghetto Prenestino in una mappa del 1950 |
In quell'anno, lo stesso in cui fu inaugurata la nuova Stazione Prenestina, nell'area tra questa e la Via Prenestina l'allora Governatorato di Roma tracciò alcune strade dedicate a illustri personaggi dell'antica Preneste, odierna Palestrina: Via Verrio Flacco, dedicata al celebre grammatico prenestino, Via Secondino, dedicata al primo Vescovo di Preneste, Via Manicio, dedicata all'eroe Prenestino. Di fianco a queste, altre strade furono tracciate e dedicate a diversi comuni dell'area prenestina.
Proprio tra le Via Verrio Flacco, Secondino e Manicio, a ridosso dei nuovi palazzi, sorse il Borghetto.
L'area corrispondente al Borghetto Prenestino |
Nel 1952, il Comune di Roma istituì ufficialmente, "presso il Piazzale della Stazione Prenestina", il "Borghetto della Stazione Prenestina", indicazione toponomastica ufficiale per il Borghetto Prenestino.
In breve tempo, il Borghetto Prenestino divenne uno dei borghetti più popolosi di Roma: secondo un censimento risalente al 1968 eseguito dal Centro Cittadino delle Consulte Popolari, erano circa 400 le famiglie che vivevano qui.
Lo svilupparsi dei movimenti per la lotta alla casa e le politiche del Comune per gli alloggi e per il risanamento dei Borghetti portarono a partire dalla fine degli anni Settanta al parziale risanamento del Borghetto Prenestino fino ad arrivare nel 1981, alla sua definitiva demolizione.
Come conseguenza della demolizione, nel 1985 il toponimo Borghetto della Stazione Prenestina venne definitivamente soppresso dal Comune di Roma. Insieme ad essa, cessarono di esistere anche Via Secondino e Via Manicio, di fatto non più esistenti in seguito all'abbattimento del Borghetto Prenestino.
Oggi nell'area è presente un vasto prato - dall'erba molto alta - e vi sono diversi campi sportivi, tra cui gli impianti di calcio e tennis dell'A.S.D. Pro Roma.
Leggi anche: Il Borghetto Malabarba
In breve tempo, il Borghetto Prenestino divenne uno dei borghetti più popolosi di Roma: secondo un censimento risalente al 1968 eseguito dal Centro Cittadino delle Consulte Popolari, erano circa 400 le famiglie che vivevano qui.
Lo svilupparsi dei movimenti per la lotta alla casa e le politiche del Comune per gli alloggi e per il risanamento dei Borghetti portarono a partire dalla fine degli anni Settanta al parziale risanamento del Borghetto Prenestino fino ad arrivare nel 1981, alla sua definitiva demolizione.
Come conseguenza della demolizione, nel 1985 il toponimo Borghetto della Stazione Prenestina venne definitivamente soppresso dal Comune di Roma. Insieme ad essa, cessarono di esistere anche Via Secondino e Via Manicio, di fatto non più esistenti in seguito all'abbattimento del Borghetto Prenestino.
Un'immagine dell'area dove sorgeva il Borghetto Prenestino |
Leggi anche: Il Borghetto Malabarba
Targa in memoria di Girolamo Bonaparte
La targa in questione si trova in Via del Babuino, nel Rione Campo Marzio, e ricorda il Principe Napoleone Giuseppe Carlo Bonaparte, detto Girolamo (Trieste 1822 - Roma 1891), che presso questo edificio, l'Hotel De Russie, visse fino alla morte.
La targa è stata qui posta dal Governatorato di Roma in un anno non specificato.
Targa in memoria di Angelo Targhini e Leonida Montanari
La targa in questione si trova in Piazza del Popolo, nel Rione Campo Marzio, e ricorda i carbonari Angelo Targhini (Brescia 1799 - Roma 1825) e Leonida Montanari (Cesena 1800 - Roma 1825), condannati a morte per lesa maestà e decapitati dal celebre boia Mastro Titta proprio in Piazza del Popolo.
La targa è stata qui posta dall'Associazione Democratica "Giuditta Tavani Arquati" il 9 Giugno 1909.
Busto e targa in memoria di Ciceruacchio
La targa ed il busto in questione si trovano in Via di Ripetta, nel Rione Campo Marzio, e ricorda l'oste e patriota Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio (Roma 1800 - Porto Tolle 1849), fuggito insieme a Giuseppe Garibaldi in seguito alla caduta della Repubblica Romana, ma intercettato dagli Austriaci venne fucilato.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma nel 1871, presso un'area limitrofa alla casa in cui Ciceruacchio abitò e nei pressi della quale aveva la sua rivendita di vino e foraggi. La casa di Ciceruacchio era probabilmente nel limitrofo Vicolo delle Scale, non più esistente, alterato fortemente dai lavori per la costruzione dei Lungotevere e della Passeggiata di Ripetta e che, in onore di Ciceruacchio, ha cambiato il proprio nome in Via Angelo Brunetti.
Nel 1872, come ricordato da una seconda targa posta sotto la prima, i cittadini decisero di far porre anche un busto di Ciceruacchio sopra la targa.
Targa in memoria di Eleonora De Fonseca Pimentel
La targa in questione si trova in Via di Ripetta, nel Rione Campo Marzio, e ricorda Eleonora Fonseca Pimentel (Roma 1752 - Napoli 1799), nobildonna di origine Portoghese tra le più rilevanti figure della Repubblica Napoletana del 1799, che presso questa casa nacque.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma in una data non specificata.
Targa in memoria di San Luigi Gonzaga
La targa in questione si trova in Via della Scrofa, nel Rione Campo Marzio, e ricorda il Religioso Gesuita Italiano San Luigi Gonzaga (Castiglione delle Stiviere 1568 - Roma 1591), che in questa casa visse, ospite del cugino, il Cardinale Scipione Gonzaga, nel Novembre 1595.
La targa è stata qui posta nel Novembre 1991, nell'ambito del quarto centenario dalla morte del Santo.
Nello stesso palazzo, sempre ospite del Cardinale Scipione Gonzaga, è stato ospitato anche Torquato Tasso, ricordato anch'esso da una targa per questa ragione.
Targa in memoria di Torquato Tasso
La targa in questione si trova in Via della Scrofa, nel Rione Campo Marzio, e ricorda il celebre letterato Torquato Tasso (Sorrento 1544 - Roma 1595), che tra il 1587 ed il 1590 fu più volte ospite del Cardinale Scipione Gonzaga presso questo palazzo.
La targa è stata qui posta dal Comune di Roma in occasione del terzo centenario dalla morte del letterato, quindi nel 1895.
Nello stesso periodo, nel palazzo del Cardinale Scipione Gonzaga, fu ospite anche San Luigi Gonzaga, cugino del Cardinale: il Santo è celebrato anch'esso con una targa.
A Torquato Tasso è dedicata a Roma anche un'altra targa lungo la Passeggiata del Gianicolo, nel Rione Trastevere, in prossimità della Quercia sotto la quale amava passeggiare e riposarsi. Nella targa del Gianicolo è ricordato anche San Filippo Neri, anch'esso grande estimatore della stessa Quercia.
Targa in memoria di Trilussa
La targa in questione si trova in Via Maria Adelaide, nel Rione Campo Marzio, e ricorda il celebre poeta Carlo Alberto Salustri, noto con lo pseudonimo di Trilussa (Roma 1871 - Roma 1950), che in questa casa visse e morì. La targa è stata qui posta dal Comune di Roma il 21 Dicembre 1954, in occasione del quarto anniversario del poeta.
A Trilussa è dedicata anche un'altra targa, situata in Via del Babuino, nel Rione Campo Marzio, presso la casa in cui nacque.
Passeggiata del Giappone
La passeggiata del Giappone si trova nel Quartiere Europa, meglio noto come EUR, e costeggia il laghetto artificiale situato nel quartiere in questione.
Il parco in cui la passeggiata si trova è il cosiddetto Parco Centrale del Lago, noto anche come Parco Lago dell'Eur, progettato nel 1936 insieme al resto del in vista dell'E42, l'esposizione che avrebbe dovuto tenersi a Roma nel 1942. Ad occuparsi del progetto del parco fu l'architetto Raffaele De Vico, insieme a Marcello Piacentini, presidente della commissione esaminatrice dell'E42.
La passeggiata è stata istituita nel 1959 quando il 20 luglio, in vista delle Olimpiadi di Roma del 1960, il Primo Ministro del Giappone, Nobusuke Kishi, donò alla Città di Roma 2.500 ciliegi da fiore giapponesi.
La maggior parte di questi ciliegi furono dunque piantati nel parco situato intorno al Laghetto dell'Eur, che si apprestava ad ospitare nel 1960 le gare di canottaggio per le Olimpiadi: con l'occasione, la strada interna al parco prese il nome di Passeggiata del Giappone.
Il toponimo "Giappone" non fu di nuova istituzione a Roma: Via Giappone fu il nome dell'odierna Via Panama, nel Quartiere Parioli, tra il 1942 ed il 1945: dopo la liberazione di Roma da parte delle truppe alleate, si decise di cambiare questo nome, visto il cambio di atteggiamento nei confronti del Paese del Sol Levante, non più un alleato ma un nemico.
Nel 1959, però, tornata l'amicizia tra i due Paesi, Roma dedicò nuovamente una strada al Giappone.
Il prunus serrulata, ovvero il classico ciliegio giapponese da fiore giapponese che i nipponici sakura è uno dei simboli nazionali del Paese del Sol Levante. Il breve periodo in cui i ciliegi fioriscono rendono questi fiori un simbolo di fragilità, di rinascita e di bellezza, ma anche di purezza, lealtà e onestà.
Con l'inizio della primavera, i giapponesi celebrano nei parchi la festa dell'Hanami, che letteralmente significa "contemplazione dei fiori", in cui si riuniscono sotto gli alberi di ciliegio, spesso consumando un picnic.
Questa usanza può avvenire anche di notte, con il nome di Yozakura, "notte del Ciliegio".
Ciliegi in fiore al Parco Ueno di Tokyo |
Di conseguenza, a Roma la Passeggiata del Giappone è il luogo di riferimento dei Giapponesi e gli Italiani che vogliono celebrare l'hanami.
A inizio primavera infatti intorno al Laghetto dell'Eur numerose persone si ritrovano nel parco e sotto gli alberi di Ciliegio: tra di essi vi sono anche numerosi cosplayers, ovvero coloro che amano travestirsi da personaggi dei manga e dei cartoni animati Giapponesi, e numerose persone che con l'occasione decidono di indossare il kimono, l'abito tipico Giapponese, come è tradizione durante l'hanami.
L'Hanami ad Asukayama in una stampa dell'artista Giapponese Utagawa Hiroshige (Edo 1797 - Edo 1858) risalente al 1832-1834 |
L'Hanami di Roma mette in pratica anche uno dei principi della fratellanza tra popoli della festa stessa, sintetizzati nell'haiku del poeta Giapponese Kobayashi Issa (1763 - 1828): "Sotto gli alberi di Ciliegio nessuno è straniero".
Nel 2015 l'azienda farmaceutica Giapponese Daiichi Sankyo ha donato alla città di Roma diversi esemplari di ciliegio della varietà Yoshino che sono stati piantati nel Parco dell'Eur.
Il Giappone, cui è dedicata la Passeggiata, è stato per molto tempo noto in Italia con il nome di Cipango o Cipangu, con cui Marco Polo lo riportò nel Milione. Il nome Giappone deriva dal giapponese Nihon, che significa "Sole che nasce" (da nichi, sole, e hon, origine), e per questa ragione spesso si usa la locuzione "Sol Levante" per parlare del Giappone.
Targa in memoria di Benedetto Cairoli
La targa in questione si trova in Piazza Benedetto Cairoli, nella parte che ricade nel Rione Sant'Eustachio, e ricorda l'uomo politico Benedetto Cairoli (Pavia 1825 - Napoli 1889), già garibaldino e due volte Presidente del Consiglio del Regno d'Italia che in questa casa abitò.
A Benedetto Cairoli è stata dedicata la piazza antistante all'edificio, precedentemente chiamata Piazza San Carlo ai Catinari per via della Chiesa anch'essa presente nella Piazza.
La targa fu inaugurata nel 1891.
Fu negli anni immediatamente successivi alla presa di Roma del 1870 che i Piemontesi, in chiave antipontificia, decisero di mutare molti nomi legati alla Religione Cattolica, tra cui Piazza San Carlo ai Catinari.
Targa in memoria di Antonio Labriola
La targa in questione si trova in Corso Vittorio Emanuele II, nella parte che ricade nel Rione Ponte, e ricorda il filosofo Antonio Labriola (Cassino 1843 - Roma 1904), tra i primi a diffondere in Italia il pensiero Marxista, che presso questa casa visse dal 1892 alla morte avvenuta nel 1904.
La targa è stata qui posta nel 2004 in occasione dei cento anni dalla morte di Labriola.
Villa Bruno
Villa Bruno è identificabile con una villa situata in Viale Pola, nel Quartiere Trieste. Fu costruita nel 1927 per l'ingegner Bruno.
Sorge sui resti della settecentesca villa del cardinale Giulio Alberoni, che fu acquistata nel 1890 dal senatore Roberto Paganini e parzialmente lottizzata. Più precisamente si trova sul piccolo monticello che inquadrava verso est il lungo viale principale della villa che correva parallelo alla Nomentana. L'ingegnere adottò un linguaggio barocco molto articolato, con chiari rimandi a palazzo Barberini e al gusto cortonesco. Il giardino fu arricchito di ninfei, balaustre e piccoli padiglioni riccamente decorati.
La villa è ora sede dell'università LUISS.
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