Questa lapide, sormontata dal busto del pittore Bartolomeo Pinelli (Roma 1781-1835), artista che ha saputo documentare egregiamente la Roma dell'inizio del XIX Secolo, alla cui memoria è dedicata la lapide, si trova in Viale Trastevere, ma ha una storia ben più complessa di quanto si possa immaginare.
Bartolomeo Pinelli, come ricordato nella targa, nacque nel 1781, "in una casa esistente in quest'area", ovvero in Via San Gallicano 22, casa che venne distrutta quando iniziarono le prime demolizioni per il Viale del Re, oggi Viale Trastevere. Sappiamo infatti, che a fine Ottocento, in un edificio di Viale del Re adibito a bagni popolari, campeggiava una lapide in memoria del Pinelli, cui, nel 1900, fu aggiunta un'ulteriore lapide che ricordava che la lapide in cui si ricordavano i natali del celebre incisore era la fedele riproduzione di un'altra lapide presente in Via San Gallicano, su un edificio demolito.
La sorte però volle che anche quell'edificio per bagni popolari venne demolito, per sostituirlo con un nuovo edificio per uffici comunali. Fu allora, che dopo tante traversie, nel 1958 si decise di celebrare finalmente Bartolomeo Pinelli, uno dei custodi della Romanità e dell'identità Trasteverina, in un modo più degno e meno movimentato: fu quindi posta una nuova lapide, sormontata da un busto bronzeo dell'artista, opera dello scultore Trasteverino Gabriele Vangelli. Da notare, una lieve imprecisione nella lapide, in cui, citando il Belli, il Pinelli è detto "er pittore de Trastevere", quando, la citazione corretta, sarebbe "er pittore de Trestevere".
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