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Quartiere Nomentano


Il Quartiere Nomentano sorge nell'area compresa tra la Via Nomentana, da cui prende nome, e la ferrovia Roma-Firenze. 
Fino all'Unità d'Italia in questa zona sorgevano numerosi orti e Ville, tra cui la più famosa è Villa Torlonia, alcune delle quali ancora oggi sopravvissute, come Villa Massimo, altre distrutte: una su tutte Villa Patrizi, lottizzata a villini a fine Ottocento e abbattuta per fare spazio al Ministero dei Trasporti ed a quello dei Lavori Pubblici.

Le ville del Nomentano nel 1870

Molte ville furono costruite lungo la Via Nomentana dopo l'unità d'Italia, come Villa Mirafiori, per la Contessa di Mirafiori, Villa Blanc e Villa Crespi.
Alla fine dell'Ottocento fu edificato, in quest'area, il Policlinico Umberto I, voluto dal Ministro Guido Baccelli e tuttora attivo. 
La lottizzazione di Villa Patrizi comportò l'edificazione di importanti villini, come quelli che sorgono sulla via chiamata appunto Via dei Villini, che, all'epoca, riscossero un grande successo immobiliare. 
In Piazza Galeno Ettore Ximens costruì la propria casa-studio, presto venne imitato da altri artisti, come Giovanni Nicolini e Guido Cirilli.
Tra i maggiori esempi di architettura eclettica possono essere ricordati Villa Berlingieri, i villini Ruffo, Cavalsassi, Durante, Santini e Franknoi. Ai primi del secolo furono realizzati anche degli esempi di architetture Liberty, come il Villino Aletti e la distrutta Villa Schiffi.

Il Quartiere Nomentano nel 1930

Successivamente vennero lottizzate parte di Villa Massimo, lungo l'odierna Via Spallanzani e di Villa Mirafiori, nelle Vie Bosio, Guattani e Fea.
Intanto fu tracciato parte del lungo Viale XXI Aprile, che partiva dalla Nomentana, su cui fu edificata la Caserma Piave di Arnaldo Foschini.
Gli anni Trenta comportarono la lottizzazione dei resti di Villa Massimo, a palazzine, e delle vie radiali di Piazza Bologna, a palazzine e intensivi. Lungo la piazza, la più grande del Quartiere, venne realizzato il grande Ufficio Postale di Mario Ridolfi, in stile razionalista.


Viale Ippocrate negli anni Cinquanta

Man mano che fu edificato il quartiere, una parte delle sue strade prese il nome dalle Città Italiane, cosa che fa sì che il quartiere sia noto anche come "Nomentano Italia" o "Quartiere Italia".
Nel quartiere, soprattutto nella zona di Piazza Bologna, è presente una numerosa comunità di Ebrei Tripolini, la maggior parte dei quali è giunta a Roma dopo il 1967, anno in cui il regime Libico di Mouammar Gheddafi li allontanò dalla Libia. E', infatti, presente anche una Sinagoga in Via Padova.
Oggi il Nomentano è un quartiere molto vivace: ospita molti servizi, e la vicinanza con l'Università "La Sapienza" lo rende frequentato da numerosi giovani, oltre che abitato da moltissimi studenti fuorisede.

Piazza Bologna negli anni Cinquanta

Architetture civili:

Caserme:

Chiese:
Sant'Angela Merici
Santa Brigida
Corpus Domini
Santa Francesca Cabrini
San Giuseppe a Via Nomentana
Sant'Ippolito
Nostra Signora del Santissimo Sacramento e dei Santi Martiri Canadesi
Sant'Orsola
Santi Sette Fondatori

Luoghi di Culto di altre Religioni:
Tempio Beth-El

Fontane:

Statue e Monumenti
:

Musei:
Museo Parigino a Roma

Strade:

Strade scomparse:

Ville:

Villini:

Zone, località e altri toponimi:
Quartiere Italia

1 commento:

  1. Prima di tutto: complimenti e grazie per tutti questi arcoli. Sono una studentessa di architettura spagnola, sto scrivendo un lavoro sui cambiamenti urbanistici della città tra 1870 e 1850 e mi piacerebbe sapere la vostra bibliografia o come vi posso citare.

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