Les Chanson des Bilitis, 1922 |
Formatosi presso Jean Paul Laurens, di cui fu allievo alla Scuola Nazionale di Belle Arti a Parigi, iniziò ad esporre nel 1910, quando le sue opere furono in mostra presso il Salon degli Umoristi, dove fu presente con lo pseudonimo Edouard William.
Espose poi alla Galleria Boutet de Monvel e, dal 1912, al Salon degli Artisti Decorativi. In quest'ultima esposizione, Barbier fu sempre presente fino alla morte, a testimonianza del fatto che l'arte decorativa ed il movimento dell'Art Deco divennero ben presto il suo principale campo d'attività.
La sua arte è caratterizzata da un forte influsso classicista, nello specifico dei vasi greci, come si può vedere in numerose sue illustrazioni. Un altro influsso presente è quello delle miniature indiane.
L'opera di George Barbier è caratterizzata da linee chiare e precise e disegni semplici che richiamano come abbiamo detto le opere greche ed etrusche come quelle che possiamo scorgere anche in molti musei di Roma. L'Art Deco, infatti, è molto più legata alla città di Roma - dove è presente in modo marginale rispetto al monumentalismo ed al razionalismo imperanti negli anni in cui era in voga - di quanto si possa pensare, visti i numerosi influssi classicisti che vi sono presenti e che possiamo trovare anche in Barbier, seppur più influenzato probabilmente dai tratti greci.
Barbier fu molto attivo come illustratore in giornali satirici e come disegnatore di moda, anche per costumi teatrali e cinematografici.
Disegno di una gonna per Jeanne Paquin, 1913 |
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