San Giorgio e Martiri Inglesi
La Chiesa di San Giorgio e Martiri Inglesi si trova presso l'Istituto Mater Dei, in Via San Sebastianello, nel Rione Campo Marzio. La storia di questa Chiesa è chiaramente legata strettamente a quella dell'Istituto presso i quale si trova, l'Istituto Mater Dei, che inizialmente aveva il nome di Istituto Inglese Italiano e che è retto dalle Povere Ancelle della Madre di Dio, una congregazione religiosa attiva soprattutto nell'assistenza ai poveri e fondata nel 1869 a Londra da Madre Magdalen Taylor, una donna nata protestante e convertitasi al Cattolicesimo, ed approvata nel 1900.
Nel 1886 Alexander George Fullerton volle donare a questa nuova congregazione un edificio a Roma realizzato nel 1875 in semplici forme neocinquecentesche, edificio che attualmente ospita l'Istituto. Fu qui che Madre Magdalen fece costruire, sempre a spese di Fullerton, la Chiesa della Congregazione, che si decise di dedicare a San Giorgio, Patrono d'Inghilterra, e ad altri Santi Martiri del paese d'origine della Taylor. A realizzare la Chiesa fu chiamato l'architetto Carlo Maria Busiri Vici, membro della celebre dinastia di architetti Romani dei Busiri Vici.
Come per molte Chiese interne ad istituti, non ha una vera e propria facciata, ma solo un portale autonomo nell'ambito della facciata dell'Istituto, che per le sue fattezze distingue la Chiesa dagli altri ambienti. Si tratta di un semplice portale munito di protiro sovrastato da una Croce celtica.
La pianta dell'ambiente ecclesiastico, di dimensioni estremamente ridotte, è irregolare dal momento che si è dovuta adattare agli ambienti preesistenti dell'edificio acquistato dal Fullerton per ospitare l'Istituto. Per questa ragione il Busiri Vici ha diviso in tre navate l'ambiente attraverso quattordici colonne di granito rosa.
L'interno della Chiesa è ricco di affreschi, alcuni raffiguranti i simboli dei Martiri Inglesi ed atri le virtù Monacali dell'Umiltà, della Meditazione, della Purezza e della Temperanza, tutte opere di Eugenio Cisterna.
L'altare maggiore è invece stato donato alla Chiesa dal principe Torlonia e proviene da una Chiesa demolita ma che non è stata del tutto identificata. Mariano Armellini aveva scritto trattarsi di Santa Teresa alle Quattro Fontane. Tuttavia, come scritto da Antonio Federico Caiola in un volume di Roma Sacra, le api - simbolo della famiglia Barberini - presenti sull'altare lasciano pensare a una Chiesa voluta da Papa Urbano VIII Barberini. Vicino alla Chiesa di Santa Teresa citata dall'Armellini, sorgevano anche San Caio e l'Incarnazione delle Barberine, due Chiese legate alla famiglia Barberini e demolite nella seconda metà del XIX Secolo. Il dipinto presente sullo stesso altare, raffigurante San Gregorio Magno tra San Giorgio e Sant'Elena e fanciulli inglesi è opera di uno tra Cesare Dies ed A. Dies, risalente al 1887.
L'altare del transetto, che ospita un quadro risalente al 1885 raffigurante l'Annunziata, opera dello stesso autore dell'altare maggiore, proviene invece dalla Chiesa di Sant'Elisabetta dei Fornari Tedeschi, demolita in quegli anni per realizzare il Largo dei Chiavari nell'ambito dei lavori per la costruzione del nuovo Corso Vittorio Emanuele.
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