Via Lucio Mamilio

Mappa 1935 Quadraro Via Lucio Mamilio

Via Lucio Mamilio era una strada, oggi non più esistente, situata nel Quartiere Tuscolano, nella zona del Quadraro. Le sue origini risalgono al 1930, quando venne istituita come compresa genericamente "tra la Via Tuscolana e la località Quadraro", insieme alla vicina Via dei Conti di Tuscolo.
In linea con la toponomastica della zona, la strada venne dedicata a una figura legata all'antica città di Tuscolo, cui conduceva la Via Tuscolana, nello specifico a Lucio Mamilio, dittatore di Tuscolo che nel 460 avanti Cristo aiutò i romani contro Erdonio, divenendo così cittadino Romano.
La mappa di Marino e Gigli del 1935 mostra come Via Lucio Mamilio all'epoca, pur se istituita da cinque anni, non era ancora di fatto stata realizzata, essendo segnata come tratteggiata. Negli anni successivi, la zona si sviluppò in maniera diversa dal punto di vista urbanistico e Via Lucio Mamilio rimase solo su carta, senza mai essere formalmente realizzata e venendo quindi soppressa.

Istituto Giapponese di cultura


L'Istituto Giapponese di cultura si trova in Via Antonio Gramsci n. 74, di fronte alla Facoltà di Architettura e adiacente all'Istituto Austriaco di cultura, a Valle Giulia, nel Quartiere Pinciano.
L'idea di realizzare un Istituto di cultura Giapponese a Roma prese forma negli anni Trenta, grazie all'Ambasciatore del Giappone in Italia Yoshida Shigeru, il lotto di terra assegnato era quello accanto all'Istituto Austriaco di cultura, poi diventato, dal 1938, Istituto Tedesco di cultura. Ciò rifletteva la politica dell'asse Roma Berlino Tokyo.
Solamente nel 1954 fu raggiunto l'accordo ufficiale tra Italia e Giappone che permise l'inizio dei lavori nel 1961 e l'apertura il 12 dicembre 1962.


L'edificio venne progettato dall'architetto Yoshida Isoya come una rielaborazione in chiave moderna dello stile Heian (794 d.C. 1195 d.C.). Infatti nonostante sia interamente costruito in cemento armato è caratterizzato da elementi tradizionali dell'architettura Giapponese, come i pilastri delle pareti esterne, color legno, le pareti scorrevoli, il peristilio esterno, il grande ingresso.


Il giardino è stato realizzato dall'architetto Ken Nakajima, sul terreno concesso dal Comune di Roma ed è il primo giardino in Europa progettato da un paesaggista Giapponese. 
Nel parco compaiono gli elementi dello stile sen'en (giardino con laghetto), sono presenti: il lago, la cascata, le rocce, ponti, lanterne e le tipiche piante come iris, camelie, magnolie, aceri, glicine, ciliegi e pini nani.


L'edificio che ospita l'Istituto ha al suo interno un auditorium, una sala mostre e una biblioteca con 35.000 volumi, una raccolta di 2.500 microfilm, una collezione di musica tradizionale giapponese e una cineteca.





Cabine per fototessere a Grosseto

Molti documenti ufficiali richiedono la presentazione di una fototessera. Oggi, molto spesso le fotografie vengono realizzate con smartphone, ma per documenti quali il passaporto, la patente o la carta d'identità è necessario stampare una fototessera, ed è dunque più che normale chiedersi: dove posso realizzarla? Le cabine per le fototessere restano un modo "fai da te" per scattare fototessere per un documento.
 
Ecco dove si trovano, a Grosseto, le principali cabine per le fototessere, qui elencate in base all'ordine alfabetico della strada:
 
Via Aurelia Antica (presso centro commerciale Aurelia Antica)
Piazza De Maria 
Via Equador (presso centro commerciale Maremà)
Piazza Guglielmo Marconi (dentro la stazione ferroviaria)
Piazza del Popolo (vicino Guardia di Finanza)
Via del Sabotino
Via Saffi (all'interno dell'Anagrafe)
Via Scansanese (altezza civico 116, supermercato Carrefour)
 

Vedi anche:

Chiesa della Santa Famiglia in Via Sommacampagna


La Chiesa della Santa Famiglia era un luogo di culto oggi non più esistente situato in Via Sommacampagna nel Rione Castro Pretorio.
L'edificio venne costruito nel 1895 sui terreni della Villa Telfener dall'architetto Carlo Maria Busiri Vici, per i Canonici Regolari Lateranensi.

La chiesa nel 1924

La chiesa era a tre navate, con facciata a capanna rivestita in mattoni, il portone d'ingresso aveva un arco a tutto sesto, ed era sormontato da una trifora in stile romanico.
All'interno le navate erano sostenute da arcate su colonne alternate a pilastri, erano decorate da mosaici, mentre l'abside era occupata da un pregevole affresco di Eugenio Cisterna. 
La pala d'altare raffigurava una Sacra Famiglia dipinta dal pittore Giuseppe Bravi.
Nel transetto destro era posta la pala con Sant'Agostino e Sant'Ubaldo, mentre nel sinistro quella di Nostra Signora sempre di Giuseppe Bravi. Attorno al 1940 la chiesa fu demolita poiché i Canonici Lateranensi abbandonarono l'area.

Viale Guido Baccelli


Viale Guido Baccelli è una strada situata tra Largo Vittime del Terrorismo e Via Cristoforo Colombo, nel Rione San Saba.


È intitolata al clinico Guido Baccelli (1830-1916), fondatore del Policlinico Umberto I e direttore della Clinica Medica, più volte Ministro dell'Istruzione, ideatore insieme a Ruggero Bonghi della Passeggiata Archeologica.
La legge per la costituzione della passeggiata fu proposta nel 1887, venne attuata nel 1889 con l'approvazione di vincoli di inedificabilità su ampie aree, purtroppo i fondi erano esigui, e furono impiegati per gli espropri e gli scavi nell'area del Foro Romano. 

Pianta del progetto della Passeggiata Archeologica

Nel 1906 in prossimità della scadenza dei vincoli edilizi venne nuovamente riproposto l'ampliamento della Passeggiata Archeologica, approvato nel 1907, che ricevette i finanziamenti per le celebrazioni del Cinquantenario dell'Unità d'Italia del 1911, nonostante questo fu molto complesso entrare in possesso delle aree espropriate. 

Il viale in costruzione nel 1909

I lavori iniziarono nel 1909 ma si conclusero solamente nel 1917, la passeggiata fu inaugurata dal Sindaco Prospero Colonna il 21 aprile 1917. 
Si trattò di costruire un grande viale pedonale, che da Piazza di Porta Capena conduceva a Piazzale Numa Pompilio, passando per i resti di Porta Capena e delle Terme di Caracalla, tale viale venne dedicato a Guido Baccelli, morto nel 1916, ideatore e strenuo difensore, della Passeggiata Archeologica.

Viale Guido Baccelli nel 1918

I cancelli, situati al nelle due piazze venivano aperti la mattina e chiusi la sera, l'altra strada realizzata, aperta ai carri per il trasporto delle merci era l'attuale Via di Valle delle Camene all'epoca chiamata Via di Porta San Sebastiano.
Viale Guido Baccelli era affiancato da filari di pini. 

La Passeggiata Archeologica nel 1925

Tale viale esistette finché il Governatorato nel 1937 non decise la creazione della Via Imperiale, che venne costruita su parte del viale, e partendo da Porta Capena arrivava alle Mura Aureliane, per poi proseguire verso l'esposizione e il mare.
I lavori iniziati il 21 aprile 1938 terminarono nel 1939, vista la soppressione de facto del viale si decise, nel 1940, di assegnare il nome di Viale Guido Baccelli alla lunga strada realizzata nel 1917 attorno alle Terme di Caracalla, che da Porta Capena portava alla Via Imperiale, in quello che era chiamato Parco di Porta Capena.


Tale strada è caratterizzata da due carreggiate occupate al centro da un filare di cipressi, il primo tratto, in salita, arriva sotto la Basilica di Santa Balbina, nell'attuale Largo Bruno Baldinotti poi esegue una curva verso sinistra fino al Largo Enzo Fioritto, da qui continua in maniera rettilinea lungo i resti dell'Acquedotto Antoniano fino ad incontrare la Via Cristoforo Colombo quasi presso le Mura Aureliane. 


Dalla strada si gode un splendido panorama sulle Terme di Caracalla.


Mentre sulla destra è possibile vedere il convento Francescano di Sant'Antonio alle Terme, una volta appartenuto alla Compagnia di Gesù, e in cui risiedette Sant'Ignazio di Loyola. 

Il Convento di Sant'Antonio e i resti dell'Acqua Antoniniana

Nell'ultimo tratto è situato un ampio terreno, confinante con Via Cristoforo Colombo, occupato dal Vivaio Eurogarden.



Nel primo tratto del viale si è svolta parte della battaglia di Porta San Paolo il 10 settembre del 1943, tra i carristi del 4° Reggimento e i paracadutisti Tedeschi, Largo Bruno Baldinotti e Largo Enzo Fioritto ricordano alcuni dei caduti.






Vicolo della Caffarella

Mappa Vicolo della Caffarella

 
 Vicolo della Caffarella era una strada che si trovava nell'attuale Quartiere Appio-Latino. Essa era di fatto un tratto dell'attuale Via della Caffarella, strada che percorre l'omonimo parco.

Vicolo dei Ruderi

Mappa 1935 Vicolo dei Ruderi

 
Vicolo dei Ruderi era una strada, oggi non più esistente, che rappresentava una traversa dell'Appia Antica nel territorio dell'attuale Quartiere Ardeatino che si presentava, verosimilmente, come una strada di campagna senza uscita. Il suo nome era verosimilmente dovuto ai numerosi ruderi presenti nei dintorni, trovandosi all'inizio della Via Appia Antica. La mappa di Roma di Marino e Gigli del 1935 ci offre un'idea abbastanza chiara del suo tracciato.
Proprio alla fine degli anni '30, il progetto di espansione di Roma verso il Tirreno segnò la fine di questa strada: al suo posto venne progettata la Circonvallazione Ardeatina, immaginando la realizzazione di un collegamento tra la nuova Via Imperiale (attuale Via Cristoforo Colombo) e la vicina Appia Antica, ponendo l'embrione di un nuovo quartiere nell'area. La Seconda Guerra Mondiale e la sconfitta italiana portarono all'interruzione dell'ambizioso progetto e a una sua successiva revisione e parziale abbandono. Per quanto l'idea di realizzare la Circonvallazione Ardeatina rimase in campo, si sviluppò un forte movimento d'opinione per la tutela della Via Appia Antica che portò a non realizzare mai questa strada nella forma con cui era stata intesa: essa, infatti, oggi è una sorta di sentiero nel parco, e non l'arteria di scorrimento che era stata immaginata. Paradossalmente, si presenta in un modo molto simile a come si presentava lo scomparso Vicolo dei Ruderi.